Giustizia riparativa per minori e adulti

L’ONMIC, in collaborazione con il Tribunale Ordinario di Salerno, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna UDEPE di Salerno – Ministero della Giustizia e l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni USSM di Salerno – Ministero della Giustizia realizza programmi di messa alla prova e lavori di pubblica utilità per la sospensione del procedimento e l’estinzione del reato rivolti sia a minori sia ad adulti.

Il servizio gratuito si colloca nell’area della riabilitazione sociale per soggetti imputati o detenuti in misure alternative alla pena ed ex-detenuti attuando in collaborazione con gli Enti preposti.  Si attuano in sinergia con il UEPE (Ufficio Penale Esecuzione Esterna di Salerno) e con il Tribunale di Salerno, azioni di recupero dell’identità “perduta” affinché si renda possibile la reintegrazione socio-psicologica dei soggetti presi in carico così come previsto dalla legge. La finalità generale è quella di favorire il reinserimento sociale delle persone in carico recuperando la dimensione della legalità attraverso la strutturazione e la realizzazione di programmi individualizzati (approvati in sinergia con il personale sociale di competenza del Ministero e del Tribunale Ordinario di Salerno) e attività socio-assistenziali all’interno all’Associazione che vedono il diretto coinvolgimento degli utenti e di tutor specializzati.

In cosa consiste
Con la sospensione del procedimento con messa alla prova, l’imputato viene affidato all’Ufficio di esecuzione penale esterna (UEPE), per lo svolgimento di un programma che prevede come attività obbligatorie lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità consistente in una prestazione lavorativa non retribuita in favore della collettività e l’attuazione di condotte volte all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno dallo stesso cagionato e l’attività di mediazione con la vittima del reato.

Il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita, affidata tenendo conto anche delle specifiche professionalità ed attitudini lavorative dell’imputato, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, in favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni, le aziende sanitarie o presso enti o organizzazioni, anche internazionali, che operano in Italia, di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato.

La prestazione è svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell’imputato e la sua durata giornaliera non può superare le otto ore.

Il programma di trattamento può implicare, tra l’altro, attività di volontariato di rilievo sociale, ovvero l’osservanza di prescrizioni relative ai rapporti con l’UEPE o con una struttura sociale e sanitaria, alla dimora, alla libertà di movimento, al divieto di frequentare determinati locali.

Chi può chiederla
Possono accedere alla misura gli imputati per i reati puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria, nonché per i delitti indicati dal comma 2 dell’articolo 550 del c.p.p..

Non può essere concessa più di una volta ed è esclusa nei casi in cui l’imputato sia stato dichiarato dal giudice delinquente abituale o per tendenza, ai sensi degli articoli 102, 103, 104, 105 e 108 c. p..

Come vi si accede
La richiesta può essere proposta, personalmente o per mezzo di procuratore speciale (legale di fiducia), fino a che non siano formulate le conclusioni o fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, nel giudizio direttissimo e nel procedimento di citazione diretta a giudizio. Se è stato notificato il decreto di giudizio immediato, la richiesta è formulata entro il termine e con le forme stabilite dall’articolo 458, c1, del c.p.p.. Nel procedimento per decreto, la richiesta è presentata con l’atto di opposizione.

Per accedere alla misura, è indispensabile che l’imputato richieda all’ufficio di esecuzione penale esterna competente, il rilascio di un programma di trattamento da allegare alla domanda di sospensione del processo e ammissione alla prova. Qualora l’ufficio non sia in grado di predisporre il programma immediatamente, rilascerà un’attestazione, per il giudice, da cui risulta che la domanda di rilascio del programma è stata presentata.

Per informazioni
Rivolgersi alla sede dell’Associazione ONMIC
Via Adriano Aurofino, 25 – Salerno
Tel. 089.724572 | info@onmic.it