Nel corso della settimana un gruppo di disabili, giovani e meno giovani, provenienti da tutta Italia, saranno ospiti in vacanza a Salerno, per un vero e proprio tour nel cuore della città: dalle spiagge dalla litoranea fino a Santa Teresa, passando per le vie del corso, fino al centro storico, al Castello Arechi e trascorrendo ore serali per gli spettacoli all’Arena del Mare. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di realizzare attività di promozione del turismo sociale presso il Comune di Salerno, valorizzando i luoghi della città, con il supporto dei Volontari ONMIC e del Personale specializzato dell’Associazione, che siano in grado di qualificare l’offerta dei servizi per i disabili e le loro famiglie e di incrementare il movimento dei turisti sul territorio salernitano.
Il gruppo di lavoro associazionistico ONMIC ha convenuto sulla necessità di riscoprire in maniera “nuova” la propria vocazione del territorio del Comune di Salerno al turismo sociale e culturale. Sulla base di studi sociali e di settore, che fanno ormai parte del bagaglio associativo locale, ha inoltre appurato i valori relativi a una funzione sociale, educativa e consapevole del turismo, in controtendenza rispetto a un facile uso e consumo dell’offerta turistica, priva di sostegno di un’informazione e un’animazione sociale ed educante rivolta al territorio.
Tra gli obiettivi specifici che si intendono raggiungere con questo programma, vi è innanzitutto quello di infondere, a tutte le tipologie di turisti, un senso di maggiore soddisfazione e piacere rispetto a quanto visitato e quindi un più facile orientamento sui servizi rivolti ai disabili e una migliore guida rispetto agli eventi culturali e alla gastronomia. “C’è sempre tempo e spazio per promuovere, a livello associazionistico, quei territori che vogliano dare un’anima sociale e culturale al turismo – dice l’Avv. Tea Luigia Siano Responsabile dell’Ufficio legale ONMIC.
La principale sfida associazionistica, dunque, è quella di porre attenzione alle esigenze dei turisti per tradurle in adeguate prestazioni di qualità – aggiunge – al fine di suggerire la soluzione giusta da intraprendere al momento opportuno, durante il soggiorno. Tutto questo è possibile sviluppando, soprattutto tra i giovani, le competenze professionali necessarie per soddisfare le nuove richieste qualificate, per un turismo sociale e culturale”